Muovendovi tra le guide sulle varie modalità di saldatura e tra i modelli di saldatrici vi sarete imbattuti molte volte nell’espressione “saldatrice ad inverter”. Se vi siete chiesti cosa significhi, siete nel posto giusto per scoprire la risposta e per capire fino in fondo come funziona questa diffusissima tipologia di saldatrici.
Vale la pena specificare subito in apertura di articolo che non stiamo parlando di una qualche modalità di saldatura ma di una tecnologia di funzionamento delle apparecchiature di saldatura elettriche.
I modelli che noi riteniamo essere i migliori possono quindi essere utilizzati per diverse modalità di saldatura come la saldatura ad elettrodo classica MMA, la saldatura TIG o anche la saldatura MIG/MAG.
La parte elettronica che anima questi apparecchi funziona in tutte nel medesimo modo ovvero con il sopracitato inverter. Si può quindi dire che questo sia un articolo basilare nel proprio percorso nel mondo della saldatura dal momento che andiamo a vedere come funziona l’anima di praticamente tutti gli apparecchi in commercio oggi.
Modello | Stanley Super 180 | Deca MOS 168 evo | TigMig TM 170 Puls HF | Cemont Puma 160 |
Modalità di lavoro | MMA, TIG | MMA (possibile uso in modalità TIG) | MMA, TIG | MMA, TIG |
Amperaggio max. | 160 Ampere | 160 Ampere | 170 Ampere | 150 Ampere |
Ciclo di lavoro | 60% | 48% | 35% | 60% a 40 gradi |
Prima di entrare nel dettaglio di questi modelli per vedere cosa si può fare con loro e cosa invece no, cerchiamo di capire cosa c’è dentro alle saldatrici ad inverter e quali sono i principi che permettono loro di funzionare.
Ma come Funziona?
La saldatrice inverter nasce per risolvere un problema che avevano le saldatrici di una volta: il trasformatore. Questo componente era essenziale per permettere alle saldatrici di erogare corrente in modo corretto ma era anche estremamente ingombrante e pesante. Questo rendeva difficile l’utilizzo delle saldatrici con trasformatore nei cantieri, dove era necessaria la massima portabilità possibile dell’attrezzo di lavoro.
La soluzione è arrivata con lo sviluppo dell’elettronica che ha permesso di creare dei circuiti, appunto gli inverter, di ingombro molto ridotto in grado di fare il lavoro che faceva il trasformatore ed anche di più, dal momento che migliora le prestazioni generali dello strumento. Con la saldatrice ad inverter infatti l’arco elettrico scocca in modo più semplice. Il tutto permettendo anche la costruzione di saldatrici leggere, estremamente portatili e perfette per essere utilizzate in cantiere.
L’espressione saldatrice ad inverter quindi altro non sottintende se non il fatto che l’apparecchio utilizza un circuito elettronico avanzato per la gestione della corrente invece di un trasformatore di vecchia generazione. Saldatrice ad inverter può quindi essere una classica saldatrice ad elettrodo, un apparecchio adatto a lavorare a filo continuo, anche con la protezione di gas o persino una saldatrice per fare saldature TIG con elettrodo di tungsteno e gas inerte di protezione.
Ma in cosa si differenziano queste modalità?
La saldatura MMA (qui gli strumenti del mestiere) è la classica saldatura ad elettrodo, che utilizza degli elettrodi, rivestiti o meno, per trasferire l’elettricità della saldatrice sul metallo da saldare, facendo scoccare l’arco elettrico che provoca la fusione del materiale. In questa modalità di saldatura, l’elettrodo si va consumando, apportando materiale al bagno di fusione ed andrà quindi sostituito quando sarà finito. Gli elettrodi infatti si differenziano oltre che per il diametro, per il rivestimento e per il materiale con cui sono prodotti ed andrà scelto di volta in volta l’elettrodo più adatto al materiale sul quale si sta lavorando.
Si tratta di una delle modalità di saldatura più diffuse, vista l’immediatezza della procedura ed è la prima che si impara quando si inizia a saldare. Oltre alla semplicità, l’altro grande punto di forza della saldatura ad elettrodo è il fatto che è molto versatile, visto che basta sostituire l’elettrodo per poter passare in pochi secondi al lavoro su un altro materiale. I limiti della saldatura MMA nella scarsa protezione dall’ossigeno atmosferico fornita al bagno di fusione, data solo in caso di elettrodi rivestiti proprio dalla volatilizzazione del rivestimento durante la fusione, pertanto si presta bene all’utilizzo in quelle situazioni in cui la protezione del bagno di fusione non sia determinante per la qualità della saldatura.
La saldatura MIG/MAG (qui le apposite saldatrici) si differenzia da quella ad elettrodo per due motivi: il primo è che il trasferimento di corrente per far scoccare l’arco elettrico avviene attraverso un filo avvolto su una bobina, eliminando il problema della sostituzione dell’elettrodo quando consumato. Il secondo motivo di differenza è che si ha la totale protezione del bagno di fusione grazie all’introduzione nel processo di un gas. Il gas può essere inerte, come l’argon o l’elio, caso in cui si parlerà di saldatura MIG, oppure può essere attivo, come quando si miscela anidride carbonica all’argon (o in taluni casi estremi si opta per l’anidride carbonica pura) ed in tal caso parleremo di saldatura MAG.
I vantaggi principali di questa modalità di lavoro stanno nel fatto che ha una grande produttività che si va a tradurre in una riduzione dei costi, motivo per cui oggi è il tipo di saldatura più utilizzato nell’industria in generale. Inoltre può essere utilizzata in posizioni diverse dall’orizzontale, consentendo la saldatura anche in punti tendenzialmente difficili. I lati negativi risiedono nel fatto che la resa estetica non è sempre pari all’ottima qualità meccanica delle saldature fatte con questa modalità, oltre a essere molto difficile, se non impossibile, da utilizzare in spazi aperti dal momento che il vento renderebbe inutile il gas di protezione.
La saldatura TIG (richiede uno strumento specifico) infine coniuga elementi delle due precedenti modalità. Da un lato prevede l’uso di un elettrodo in tungsteno, metallo che data l’altissima temperatura di fusione non andrà a fondere e quindi l’elettrodo non andrà sostituito spesso come nel caso della saldatura MMA. Dall’altro lato ha un sistema di protezione del bagno di fusione che funziona in modo analogo a quello della saldatura MIG, facendo affluire mediante una torcia dell’argon oppure dell’elio sulla saldatura. Visto che l’elettrodo non fonde, il materiale da apportare verrà fornito da apposite barrette metalliche.
Si tratta della tecnica di saldatura più sofisticata, richiede molta esperienza e permette di ottenere grandi risultati non solo dal punto di vista meccanico ma anche da quello estetico. La grande precisione e tenuta della saldatura TIG ne fanno la saldatura leader nel campo dell’industria aerospaziale. Si potrebbe dire che i difetti di questa modalità di saldatura sono l’altra faccia della medaglia rispetto ai pregi. Si tratta infatti di una modalità di saldatura molto difficile da apprendere e che è economicamente molto costosa per via anche dell’alta qualità del risultato.
Alcune delle modalità di saldatura esaminate, in particolari condizioni, andranno a lasciare sulla linea di saldatura un materiale di scarto chiamato scoria, che andrà rimosso con un apposito strumento chiamato martellina e spazzolato bene una volta che la saldatura si sarà raffreddata dal momento che può pregiudicare non solo l’estetica ma anche la qualità della saldatura favorendo rotture e corrosioni.
Per scoprire tutti i segreti delle diverse modalità di saldatura, si raccomanda di leggere gli articoli che abbiamo dedicato ai singoli processi, corredati sempre da una selezione di quelle che sono le migliori apparecchiature disponibili oggi.
Prima però date uno sguardo a quelle che sono le migliori saldatrici ad inverter secondo noi, che sono accomunate dal fatto di avere circuiti elettronici di alta qualità per la gestione della corrente elettrica.
La miglior saldatrice ad inverter
Noi di saldatriciweb sappiamo quanto sia importante informarsi bene e capire quali elementi valutare quando ci si appresta a fare un acquisto importante come quello della saldatrice, soprattutto se si tratta del nostro primo apparecchio. Abbiamo selezionato quattro saldatrici ad inverter di primissima qualità, individuando modelli che riescano a soddisfare le principali necessità dei saldatori e che siano in grado di saldare in varie modalità.
I quattro modelli scelti sono perfetti sia per i principianti che per chi è già avviato nel mondo della saldatura e cerca uno strumento che permetta di crescere e iniziare a lavorare con modalità di saldatura complesse come la saldatura TIG con elettrodo in tungsteno e gas di protezione. Nel caso che stiate cercando qualcosa di più potente che possa essere usato anche per scopi professionali, dopo aver letto le recensioni dei quattro modelli scelti, troverete una selezione di altri due modelli di saldatrice ad inverter professionale che saranno in grado di soddisfare anche i saldatori più esigenti.
Iniziamo intanto dal vedere cosa hanno da offrirci i quattro modelli per così dire normali, alcuni dei modelli selezionati hanno caratteristiche che permettono un uso anche professionale per quanto riguarda piccoli lavori da fare magari fuori dall’officina:
Deca Starmicro 150

Credits: decaweld.com
Starmicro 150 è prodotta dalla Deca ed è una saldatrice ad inverter pensata per la saldatura ad arco MMA che permette anche di lavorare in modalità TIG. Raggiunge un amperaggio massimo di 125 Ampere ed il ciclo di lavoro a 115 Ampere in ambiente con 20° di temperatura atmosferica è del 60%. Lavora agevolmente sia che si lavori sulla rete di casa (la potenza massima necessaria è di 2,5 kW) che attaccata ad un generatore elettrico.
Deca Starmicro 150 può essere utilizzata con elettrodi rutilici, basici, cellulosici, in acciaio ed in ghisa, oltre che con elettrodi in tungsteno per lavorare in modalità TIG grazie alla torcia apposita fornita dal produttore. In caso si voglia lavorare in modalità TIG il diametro degli elettrodi utilizzabili va da 1,6 a 4 millimetri, sufficienti per la maggior parte dei lavori su metalli anche difficili come il rame o l’alluminio. Presenta anche le tecnologie anti stick ed arc force per agevolare le operazioni di saldatura.
La saldatrice è complessivamente un buon prodotto, adatto soprattutto a chi si avvicina alla saldatura TIG oppure a chi cerca un prodotto leggero e facilmente trasportabile che garantisca la qualità che ci si attende dalla saldatura con elettrodo di tungsteno anche lavorando fuori dall’officina.
Tuttavia per qualcuno i 125 Ampere raggiungibili da Deca Starmicro 150 potrebbero non essere sufficienti per i loro lavori e quindi si potrebbe voler puntare su qualcosa di più potente.
Stanley Super 180

Credits: awelco.com
Super 180, il secondo modello di saldatrice inverter da noi proposto, è prodotta dalla Stanley ed è un apparecchio perfetto per saldare ad elettrodo, con possibilità di usarla anche per saldature TIG.
Lavora agevolmente sulla rete di casa e può essere alimentata anche da un alimentatore esterno, arrivando fino ad un amperaggio di 160 Ampere. Il voltaggio necessario per il funzionamento è di 220 Volt, mentre la potenza richiesta è di 3,2 kW.
Il ciclo di lavoro quando si porta l’apparecchio al massimo è del 20%, vale a dire solo due minuti di lavoro effettivo su dieci minuti di saldatura. Ben 8 sono i minuti necessari per il raffreddamento dell’apparecchio.
La saldatrice Super 180 può lavorare con qualsiasi materiale inclusi rame, alluminio e nichel usando elettrodi di tutti i tipi di diametro compreso tra 1,6 e 3,2 millimetri. Per l’utilizzo di elettrodi in tungsteno bisognerà dotarsi di una torcia, non inclusa nel kit base dal produttore che fornisce però tutto il necessario solo per la saldatura ad elettrodo MMA, inclusa la martellina per la pulizia della scoria.
Stanley Super 180 è una saldatrice eccellente per chi ha bisogno di ottima qualità nella classica saldatura MMA e vuole avventurarsi nella saldatura TIG. I 160 Ampere raggiungibili sono perfetti per lavorare con elettrodo di tungsteno e con elettrodi normali di diametro elevato ed il peso ridotto la rendono perfetta anche per essere trasportata. Tuttavia, non stiamo parlando di un prodotto professionale per cui chi cercasse una saldatrice da poter usare per il lavoro di tutti i giorni dovrà orientarsi altrove.
Deca MOS 168 evo

Credits: decaweld.com
Deca MOS 168 evo è una saldatrice più potente del modello Starmicro 150 dello stesso produttore con cui condivide molte caratteristiche.
Lavora abbastanza agevolmente sulla rete di casa, avendo bisogno di 220 Volt e 3 kW di potenza per poter funzionare. Il massimo dell’amperaggio raggiungibile è di 150 Ampere, lavorando con i quali la saldatrice ha un ciclo di lavoro del 48%, circa 5 minuti di lavoro effettivo e 5 minuti di raffreddamento ogni 10 minuti di lavoro.
I materiali che Deca MOS 168 evo è in grado di saldare sono praticamente tutti quelli saldabili ad arco, inclusi quelli che richiedono più cura come alluminio, rame e nichel. Per utilizzare gli elettrodi in tungsteno bisogna dotarsi della torcia, che non è inclusa nella dotazione base fornita dal produttore. Si può lavorare con tutti gli elettrodi di diametro tra 1,6 e 4 millimetri, come nella maggior parte dei più comuni modelli di saldatrice.
L’apparecchio è perfetto per chi vuole fare delle saldature di alta qualità lavorando a casa, visto il relativamente basso consumo energetico per un apparecchio da 150 Ampere. Se si sta cercando però un apparecchio inverter più evoluto, che consenta in futuro di fare saldature ad arco e soprattutto TIG di livello professionale, Deca MOS 168 evo non è l’apparecchio indicato per voi.
Telwin Force 165

Credits: telwin.com
Telwin Force 165, il quarto ed ultimo modello di saldatrice inverter “normale” che andiamo a proporre, è un apparecchio interessante, abbastanza potente tanto da non poter funzionare su tutte le reti casalinghe (già recensito qui).
Necessita infatti di un’alimentazione a 230 Volt ed una potenza fino a 4,2 kW, che potrebbe eccedere buona parte dei contatori che si hanno comunemente in casa.
L’amperaggio massimo impostabile è di 150 Ampere, abbastanza per fare lavori anche di una certa professionalità. Il ciclo di lavoro di Telwin Force 165 è del 60%, che significa che su dieci minuti di lavoro, sei saranno quelli di saldatura effettiva e quattro quelli di raffreddamento, da farsi a saldatrice rigorosamente accesa.
Il produttore Telwin fornisce tutto il necessario per poter iniziare da subito a saldare ad elettrodo: cavi e pinze sono contenuti nella confezione. Gli elettrodi utilizzabili sono praticamente tutti quelli di diametro compreso tra 1,6 e 4 millimetri, Force 165 lavora con elettrodi rutilici, basici, cellulosici, in acciaio ed in ghisa. L’unico elettrodo non utilizzabile è quello in tungsteno, dal momento che l’apparecchio non è indicato per la saldatura in modalità TIG.
Telwin Force 165 è una saldatrice inverter indicata per chi, anche se alle prime armi, vuole un apparecchio che permetta di crescere come saldatore e di arrivare ad alti livelli nella saldatura ad arco MMA prima di passare ad un modello che permetta di fare saldature in modalità TIG. Può anche essere presa in considerazione da quei professionisti della saldatura ad arco che cercano un apparecchio leggero e portatile per effettuare i lavori più semplici.
La saldatrice inverter, quale scegliere
Tutti e quattro i modelli di saldatrice ad inverter qui proposti sono ottimi ed adatti agli amanti della saldatura. Come abbiamo detto in apertura, alcuni di questi modelli possono essere usati anche dai professionisti come saldatrice per fare velocemente dei piccoli lavori.
Il modello sicuramente più adatto ai professionisti è quello prodotto dalla Stanley, la Super 180. Molto simile anche il modello Deca MOS 168 evo. La qualità della saldatura garantita da queste due saldatrici è molto elevata anche in modalità TIG sui metalli più difficili. Il limite maggiore è rappresentato dal fatto che non essendo appunto pensate per un uso professionale, le due saldatrici sono lente, con cicli di lavoro ridotti, quando portate al massimo della potenza oltre ad usurarsi più velocemente di una saldatrice progettata per essere usata dai professionisti.
Il secondo modello Deca, la Starmicro 150, è perfetto per chi salda ad elettrodo, magari facendo già dei lavori come professionista ma ancora non ha iniziato a muoversi nel campo della saldatura con elettrodo di tungsteno. Il modello permette infatti di iniziare a “studiare” la saldatura TIG senza dover acquistare un costoso apparecchio dedicato, fatto che sarà inevitabile al momento che si vorrà fare anche della saldatura TIG una professione.
Il modello Telwin Force 165 è tra i quattro quello più consigliato ai principianti assoluti che vogliono un apparecchio entry level performante, che permetta sì di fare esperienza ma anche di togliersi delle belle soddisfazioni saldando e potendo anche crescere pensando magari un giorno di poter fare della saldatura un lavoro. Ovviamente è perfetta anche per gli hobbysti della saldatura ad arco che stanno cercando un prodotto di qualità per i loro lavori amatoriali.
Se nessuna di queste saldatrici fosse adatta alle vostre esigenze, allora non preoccupatevi e continuate a leggere. Le prossime due saldatrici ad inverter di cui parleremo sono due modelli assolutamente professionali che non hanno nulla da temere quando messe al confronto di altri modelli.
Saldatrice inverter professionale
Passiamo ora in rassegna due modelli di saldatrice di alta fascia, utilizzate anche dai professionisti. Il costo di questi apparecchi è per forza di cose più elevato di quello dei quattro apparecchi presentati fino a questo punto, ma più alta è anche la qualità e maggiori sono le possibilità di lavoro.
Questi due prodotti vanno presi in considerazione nel caso che si abbiano già le idee ben chiare su cosa si sta cercando e si ha già una buona esperienza come saldatori. Apparecchi più evoluti infatti sono spesso anche più complessi da utilizzare anche se è innegabile che permettono di eseguire uno spettro di lavorazioni molto più ampio, soprattutto per quanto riguarda i materiali difficili quali l’alluminio o il nichel.
Passiamo subito all’esame di questi due modelli di saldatrice inverter professionali per poi tirare le somme di quanto detto fino ad ora dando qualche linea guida per trovare la propria strada in mezzo a questa gran quantità di informazioni.
TigMig TM 170 Puls HF

Credits: tigmig.com
La prima saldatrice inverter professionale che andiamo a considerare è prodotta dalla TigMig ed è il modello TM 170 Puls HF. L’apparecchio è un modello avanzato per saldare ad arco nella classica modalità MMA e con elettrodo di tungsteno e gas di protezione.
TM 170 Puls HF può essere spinta fino a 170 Ampere e può avere qualche difficoltà a funzionare in modo agevole sulla rete casalinga. Il ciclo di lavoro è del 35%, sia che la si usi a 170 Ampere in modalità TIG, sia si lavori con elettrodi classici e la si usi a 135 Ampere. Questo significa che ogni dieci minuti di lavoro, potremo saldare per 3 minuti e mezzo, lasciando poi il tempo alla saldatrice di raffreddarsi lasciandola accesa.
Se si lavora in modalità MMA avremo la possibilità di usare elettrodi rutilici, basici, cellulosici, in acciaio ed in ghisa di diametro compreso tra 1,6 e 4 millimetri, un po’ il range standard per la maggior parte delle saldatrici. Se invece vorremo operare in modalità TIG usando elettrodi in tungsteno, allora il diametro massimo utilizzabile sarà di 3,2 millimetri, comunque più che sufficiente per la maggior parte delle applicazioni. Il produttore fornisce tutto il necessario per poter lavorare fin dall’acquisto inclusa la torcia indispensabile per l’uso della combo gas di protezione più elettrodo in tungsteno, che spesso va acquistata separatamente.
TM 170 Puls HF lavora agevolmente su tutti i tipi di materiale, compresi quelli considerati più difficili quali alluminio, rame e nichel. Il lavoro viene reso più agevole dalle funzioni anti sticking e arc force, che evitano che l’elettrodo si incolli al bagno di saldatura o permettono di staccarlo facilmente in caso che questo avvenga. Queste funzioni sono molto utili soprattutto per chi è alle prime armi con la saldatura TIG e deve ancora prendere la mano.
I punti positivi di questo apparecchio TigMig sono decisamente tanti, oltre a quelli menzionati aggiungiamo anche la resa estetica eccellente che caratterizza la saldatura TIG. Se vogliamo trovare un punto a svantaggio del modello, questo è il fatto che il ciclo di lavoro è basso, di solo il 35% quando ci sono modelli che con la stessa potenza garantiscono cicli quasi doppi.
Da prendere in considerazione se si cerca qualità professionale ma non si hanno particolari esigenze di velocità.
Cemont Puma 160

Credits: cemont.com
Il secondo ed ultimo modello del nostro sguardo d’insieme sulle saldatrici professionali è prodotto dalla Cemont, marchio dell’americana Lincoln di importanza mondiale per quanto riguarda le saldature professionali.
Si tratta della saldatrice Puma 160, avanzata saldatrice ad inverter in grado di lavorare sia con elettrodi tradizionale che con elettrodi di tungsteno in modalità TIG. L’amperaggio massimo raggiungibile è di 150 Ampere, con un ciclo di lavoro del 60% calcolato a 40° di temperatura atmosferica e con un amperaggio di 120 Ampere. Si tratta di un valore ottimo, che consente di lavorare per ben 6 minuti su dieci, lasciandone solo 4 al raffreddamento.
Cemont Puma 160 può essere utilizzata con tutti gli elettrodi più comuni, inclusi quelli in tungsteno, da utilizzare con l’apposita torcia per il gas di protezione. Gli unici elettrodi che la saldatrice non riesce ad utilizzare sono quelli cellulosici, mentre non ha nessun problema con quelli rutilici e con quelli basici, in acciaio ed in ghisa dei diametri più vari.
L’immediatezza dell’interfaccia e le funzioni elettroniche avanzate dell’apparecchio Cemont ne rendono semplice l’utilizzo anche da parte di saldatori che sono da poco nel mondo della saldatura professionale. La precisione della saldatura è impressionante, così come la resa estetica che è spesso uno dei motivi per cui si predilige la saldatura in modalità TIG.
Cemont Puma 160 è un apparecchio completo sotto tutti i punti di vista, dalla grande versatilità e dall’ottimo ciclo di lavoro che ne fanno un apparecchio perfetto anche per il professionista più esigente, in particolare per i lavori in sito come nell’edilizia e nei cantieri navali e per le applicazioni industriali che richiedono grande precisione insieme ad un grande volume di lavoro.
In conclusione
Giungiamo così alla fine della nostra breve guida sulla saldatrice ad inverter. Le informazioni che vi abbiamo dato vi permettono di orientarvi autonomamente tra le saldatrici da noi proposte e di scegliere quella che si adatta di più alle vostre esigenze, sia che siano professionali, sia che si tratti delle esigenze di chi si dedica a saldare per hobby.
La scelta andrà fatta tenendo conto non solo della breve recensione della saldatrice ma anche delle prospettive che si hanno o si vogliono avere. Potrebbe valere la pena fare uno sforzo economico maggiore oggi se questo ci permetterà un domani di utilizzare l’apparecchio per un’attività professionale. Importante anche tenere conto quando si stabilisce il budget degli accessori da comprare, soprattutto quelli per la sicurezza come la maschera, spesso non inclusi nei kit di saldatura e sui quali veramente non vale la pena andare al risparmio.
Un altro accessorio che sarà fondamentale soprattutto nel caso che la saldatrice venga fatta in sito o che comunque vi sia una costante necessità di spostare l’attrezzo, sarà il carrello. La scelta del carrello si rivela particolarmente importante nell’allestimento di una stazione di saldatura MIG/MAG, visto l’alto numero di componenti da tenere insieme.
Come già accennato in apertura infine, molto utile anche leggersi le nostre guide sulle varie tipologie di saldatura che aiuteranno a determinare in maniera ancor più precisa qual è l’apparecchio con il quale vogliamo lavorare. Il mondo delle saldatrici inverter è sicuramente un ambiente estremamente vasto ed è fondamentale aver capito dove ci collochiamo noi come saldatori per poter fare un acquisto che ci permetta di vivere a pieno questa fantastica arte.