Il miglior saldatore a stagno: “punti saldi” per il tuo lavoro.

Indice

Saldatore a stagno, quale scegliere ?

Imparare a scegliere tra le varie specifiche tecniche e vari modelli di saldatori a stagno, per non incappare in una spesa esagerata o non all’altezza.
Scegliamo insieme quello più adatto alle vostre esigenze.

La saldatura a stagno è una tecnica che viene utilizzata soprattutto nel campo dell’elettronica o comunque in quei campi dove bisogna unire meccanicamente o elettricamente due componenti che si trovano ad esempio su di un circuito stampato. L’unione avviene mediante la fusione ad alte temperature di una lega metallica di stagno e piombo che si fa “gocciolare” sul punto di contatto tra la pista di rame ed il reoforo del componente.

Che voi siate un amante del fai da te, che si diletta nelle riparazioni sporadiche di piccoli componenti elettronici, o che siate dei provetti saldatori avanzati col vostro bel banco da lavoro tenuto come fosse un altare, sul quale spendete buona parte della giornata sciogliendo stagno su tutto quello che vi capita, o che siate dei professionisti, con una bella officina attrezzata di tutto punto nel vostro ampio garage e fate della saldatura a stagno la vostra mansione principale, le domande che vi ponete tutti, indistintamente nel momento dell’acquisto della vostra strumentazione sono sempre le stesse:

Quale compro?

Quali caratteristiche deve avere?

Qual è il più adatto alle mie esigenze in termini di qualità, resa e buon rapporto con la spesa d’acquisto?

Ovviamente una risposta ben definita e chiara a questo tipo di domande non esiste, la cosa certa è che non vorrete mai ritrovarvi con uno strumento non idoneo e che non fa al caso vostro, sia che spendiate poco, col rischio però di trovarvi tra le mani qualcosa che non è all’altezza del vostro lavoro, sia che facciate una spesa troppo esorbitante, ritrovandovi in casa uno strumento che sarebbe nettamente al di sopra di ciò di cui realmente avevate bisogno.

Per cercare di evitare questo dilemma, oggi proveremo a guidarvi all’acquisto di un prodotto specifico ed affine alle vostre esigenze, mostrandovi alcuni modelli e dandovi un quadro generale di ciò che va cercato in un saldatura a stagno quando vi accingete all’acquisto.

Innanzi tutto va detto che quando acquistate un saldatore a stagno, la prima cosa da prendere in considerazione è la mole di lavoro che il nostro strumento dovrà affrontare.

Se sappiamo di dover saldare per ore mettendo a dura prova la resistenza e la longevità del nostro strumento, e vogliamo qualcosa che sia rapido nel raggiungere la temperatura e che sia in grado di mantenerla stabilmente, senza compromettere alla lunga le componenti interne, allora dovremo cercare qualcosa che sia in grado di lavorare a più basse temperature, con Wattaggio non necessariamente alto e che non sovraccarichi troppo la resistenza e magari con sistema di sicurezza che eviti danni da uso prolungato, come ad esempio una modalità di stand-by o “riposo” quando lo riponiamo nel suo supporto, ovviamente partendo già con budget più alto rispetto alla media.

Al contrario, se siamo soliti affrontare dei lavori sporadici e di piccola entità, nei quali il nostro strumento serve solo per pochi minuti e per brevi periodi, dobbiamo sapere che uno strumento che raggiunge alte temperature potrebbe andar bene, a patto di utilizzarlo per pochi secondi sul componente, senza quindi dover cercare caratteristiche tecniche o espedienti tecnologici particolari che farebbero aumentare troppo la soglia di prezzo da noi già stabilita.

Partendo da questa premessa, andiamo a vedere alcuni modelli di saldatura a stagno, diversificati per caratteristiche e versatilità d’uso.

Esistono diversi modelli di saldatori a stagno differenti per forme, dimensioni, peso e caratteristiche tecniche. Quelli più conosciuti sono le cosiddette “penne” o “stilo”, ossia il ferro saldante vero e proprio, quello insomma che in un lavoro di saldatura fa la parte del leone. Questi modelli solitamente sono indicati per lo più al piccolo lavoratore o anche al neofita a cui piace fare piccoli lavori di riparazione o costruzione per conto proprio.

Si possono trovare in commercio anche dei kit di saldatura che vengono venduti già completi di ferro, vari tipi di fili di stagno, pinzette, lenti di ingrandimento e con tutto quello che serve per iniziare a lavorare sul nostro banco da lavoro. Quelli più ricercati vengono venduti con una comoda e robusta valigetta da trasporto, che serve anche a darsi un certo tono quando ce la portiamo in giro, con degli alloggi per accogliere e bloccare ogni singolo pezzo venduto nel kit, che garantiscono una sicurezza e facilità nel trasporto.

Se poi stiamo cercando qualcosa che ci garantisca di lavorare tanto e bene, sacrificando parzialmente la trasportabilità (attenzione, PARZIALMENTE e vedremo dopo il perché), meglio sapere allora che esistono perfino delle stazione per la saldatura a stagno complete, oltre che di alcuni dei principali attrezzi per la saldatura e del supporto per il ferro, dispongono principalmente di una base, o stazione appunto, che ci permette di regolare la temperatura del ferro e a seconda del modello, di visualizzare su un display altre informazioni utili per il nostro lavoro, nonché altre funzione aggiuntive nelle stazioni più avanzate, come funzione di stand-by e ibernazione, fino alla funzione di auto spegnimento.

Ad ogni fascia di prezzo, il suo saldatore specifico

Quello che dovete evitare principalmente di fare è di buttarvi sul più costoso, perché non è mica detto che sia quello più adatto al tipo di lavoro che dovrete fare, per un neofita della saldatura, troppe funzioni ed impostazioni da tenere sotto controllo potrebbero anzi confondere e quindi compromettere la buona riuscita del proprio lavoro.

Non è neppure consigliabile indirizzare l’acquisto verso il prodotto con la maggiore potenza, anche in questo caso l’incorretto utilizzo del saldatore potrebbe irrimediabilmente compromettere non solo la saldatura, ma anche danneggiare le parti che vogliamo unire.

Diverse fasce di saldatori hanno diverse fasce di prezzi è vero, ma soprattutto diverse caratteristiche che bisogna conoscere e saper scegliere, in modo da essere sicuri di avere lo strumento giusto, per il lavoro giusto. Solo per fare un esempio pratico, se devo tagliare il piede di un tavolo non avrò bisogno di una motosega professionale con sistemi di sicurezza all’avanguardia, un grande serbatoio per il carburante e una catena di chissà quale metallo particolare trattato per resistere al meglio, mentre se dovrò tagliare una quercia, non mi potrò mai sognare di farlo con un seghetto a mano di poche decine di euro.

Specifiche tecniche e caratteristiche

Dopo aver capito e stabilito che tipo di lavoro dobbiamo andare ad eseguire, ci serve capire quali caratteristiche deve avere un saldatura a stagno perché sia all’altezza del nostro lavoro, ma soprattutto capire quali caratteristiche cercare per avere uno strumento che faccia al caso nostro.

Solitamente quello che interessa quando si usa un saldatore a stagno è che raggiunga la temperatura in un tempo accettabile, che non sia eccessivamente elevata e che quindi rischi di danneggiare le componenti sulle quali stiamo andando a saldare e che soprattutto, in quei casi in cui il lavoro da eseguire richieda un utilizzo prolungato del saldatore, questo non venga fuso dalla temperatura stessa troppo elevata.

Di seguito andiamo a parlare in linea generale di quali sono le caratteristiche e le specifiche da cercare nella scelta di un saldatore a stagno:

La potenza è nulla senza controllo

Normalmente la potenza di un saldatore per uso personale o hobbistico oscilla tra i 15W ed i 30W. Questi, come la gran parte dei saldatori a stagno, si collegano normalmente alla presa di corrente come un qualsiasi altro elettrodomestico tramite una comune spina bipolare. In alcuni casi, in base alla provenienza del saldatore, si possono avere invece spine con attacchi particolari, ma insomma, voglio dire, siamo amanti del fai da te, quindi perché non cominciare a divertirci già dalla sostituzione della spina del nostro nuovo saldatore, ovviamente invalidando la garanzia?

Nelle officine professionali è possibile trovare dei modelli o delle stazioni di saldatura con potenza che oscilla tra i 50W ed i 100W e sulle quali è possibile impostare diversi valori di potenza in analogico o in digitale, per avere la performance più adatta al tipo di lavoro. La differenza di potenza influisce ovviamente sulla temperatura massima e sulla rapidità con cui questa viene raggiunta.

La temperatura

Le temperature di un saldatore a stagno, più precisamente delle punte o puntali di un saldatore, possono oscillare tra i 300 °C ed i 500 °C, temperature che vengono raggiunte in tempi più o meno brevi a seconda del modello e come detto prima, dalla potenza del saldatore.

Alcuni saldatori hanno poi dei sistemi che permettono di regolare o impostare diversi livelli di temperatura, attraverso manopole o sistemi digitali, per le diverse esigenze.

Le punte o puntali

I puntali sono costruiti in svariate forme, dimensioni e materiali, ma prevalentemente in rame e con forme per la maggior parte longilinee e sottili, per permettere saldature di precisione.

Il materiale è rame rivestito in nickel e cromo, che garantisce un’alta resistenza sia chimica che termica, poiché deve resistere non solo alla temperatura, ma anche alla lega metallica che quando viene fusa è molto corrosiva, inoltre deve condurre il calore in modo perfetto.

Lo “stagno”

La lega metallica che viene impiegata per i punti di saldatura è composta da stagno al 60% e piombo al 40% e in alcuni casi può contenere anche piccole percentuali di argento o rame, la cui temperatura di fusione è solitamente di 190 °C. Come per le specifiche tecniche del saldatore, esistono delle piccole differenze anche per la lega che si va ad utilizzare, ad esempio si può utilizzare una lega con una percentuale di stagno leggermente superiore, intorno al 43%, per abbassare la temperatura di fusione a 180 °C

Lo stagno viene normalmente fornito sottoforma di bobine di filo il quale spessore può variare tra 1,5 mm a 0,7 mm. Spessori inferiori vengono impiegati ad esempio per la saldatura di componenti elettronici come circuiti stampati e piste di rame, che richiedono una maggiore precisione senza sbavature. Per facilitare la fusione e la formazione di ossidi post saldatura, lo stagno ha un anima di resina che viene rilasciata fondendo, facilitando anche la diffusione del calore e la conduzione.

Non tutti sanno che …

Nei lavori più comuni può capitare di sbagliarsi facilmente, soprattutto se non si è abbastanza pratici, ecco perché prima di impegnarsi in lavori più complessi è bene acquisire una certa dimestichezza con le varie tecniche di saldatura, facendo pratica anche con fili di rame sciolti su basi che chiaramente devono essere buttate via e quindi utilizzati come cavia per il nostro “allenamento”.

Ma se comunque si sbaglia, come si torna indietro? No problem!

Il vostro saldatore sarà sempre in grado di sciogliere lo stagno, anche quello già versato sui punti di saldatura e quindi sarà possibile utilizzarlo come dissaldatore, ma ricordate che la temperatura del ferro potrebbe bruciare o danneggiare in maniera irreparabile non solo i reofori del componente da saldare o già saldato, ma anche la scheda o la base sulla quale stiamo lavorando.

Il tempismo per cui è tutto.

Se non volete correre questo rischio sappiate che esistono dei dissaldatori specifici, spesso venduti nel “pacchetto” se abbiamo acquistato una stazione saldante o un kit completo. Il dissaldatore più comune è quello così detto “a pistone” che permette di sciogliere lo stagno già applicato ed aspirarlo, riducendo anche il rischio di ustionarsi. Altri invece sono degli aspiratori direttamente applicati “in parallelo” al saldatore.

Cominciamo a saldare … o forse no?

Siete sicuri di conoscere la giusta tecnica di saldatura?

“Che ci vuole?!” starete pensando “scaldo, poggio, sciolgo. Il gioco è fatto”.

E invece no!

Per ogni tipo di lavoro esiste una giusta tecnica che influisce in modo evidente sulla “pulizia” e precisione del nostro lavoro. Se non vogliamo grumi che disperdono invece che condurre, o saldature troppo grosse che rischiano addirittura di mandare in corto, se a contatto con altri componenti con i quali non dovrebbero, fareste meglio ad essere possessori di una buona tecnica base ed esercitarla il più possibile prima di cominciare a fare sul serio.

Qui ne viene consigliata una, che è quella più comune e viene utilizzata per la stragrande maggioranza dei lavori su schede e piste:

Dopo aver inserito i reofori del componente nei fori della basetta, dovete piegarli utilizzando una pinza a becco lungo e piatto. L’ideale sarebbe ripiegarli verso l’interno, in modo tale che il componente non possa cadere prima di essere saldato. Non ripiegate i reofori troppo a contatto o rischierete di romperli o mandarli in corto circuito nel momento in cui mettete in funzione il componente e ricordate di lasciare qualche millimetro di spazio tra il componente e la scheda, in modo tale da favorire la dissipazione del calore.

Se state lavorando su un circuito stampato, cominciate sempre dal basso, in modo tale che mano a mano salite, i componenti già saldati non verranno espulsi da eventuali pressioni applicate allo stampato durante il processo.

Calcolare bene i tempi è fondamentale

Se non vogliamo rischiare di fondere tutto faremmo meglio a conoscere quanto tempo lasciare la punta del nostro saldatore sul punto da riscaldare.
Una volta inserito il reoforo (o piedino) nel foro (o piazzola), applichiamo la punta del saldatore sulla piazzola stessa, avendo cura di toccare anche il reoforo, in modo tale da preriscaldare le componenti, per un periodo non superiore a due secondi. A questo punto possiamo poggiare il filo di stagno sul punto di contatto tra il reoforo e la piazzola, prestando attenzione a non scioglierlo direttamente sulla punta del saldatore e di ricoprire con lo stagno l’intera piazzola.

Questa seconda operazione non dovrà durare più di ulteriori due o tre secondi, dopo i quali dovremo per primo rimuovere i filo di stagno e dopo il saldatore dal punto di contatto con un movimento deciso.

Successivamente potremo tagliare l’eccesso di lunghezza dei reofori con una piccola tronchesi, non troppo vicino al punto di saldatura e accertarci che questa sia avvenuta in modo perfetto e che quindi non mostri sbavature, porosità e che presenti la classica forma a cono e lo stagno lucido di colore uniforme.

Ora che sappiamo quali caratteristiche scegliere in base al tipo di lavoro e ora che conosciamo anche una tecnica base per fare la nostra prima saldatura, andiamo a scegliere insieme il modello che più si adatta alle nostre esigenze.

MIGLIORI SALDATORI A STAGNO

Cominciando da uno strumento base, vediamo un saldatore a stilo della Ersa, azienda specializzata nella produzione di strumenti per l’elettronica, che ha festeggiato i suoi 90 anni nel 2011. il modello “0920BD”, con una potenza nominale di 25W, un voltaggio di 230V ed una punta che raggiunge i 450 °C in circa 60 secondi, il tutto in circa 300 grammi.

La serie Ersa Multitip (o multi punte) si distingue per l’ampia gamma di applicazioni, il peso ridotto e il design compatto. La breve distanza tra la punta di saldatura e la parte anteriore dell’impugnatura è piacevole per l’utente in quanto il manico rimane relativamente fresco durante la saldatura.

Il Multitip è disponibile in 8, 15 e 25 W ed è quindi adatto per i giunti di saldatura più fini e per la saldatura media, come ad esempio sulle strisce di distribuzione. Le punte di saldatura riscaldate internamente, unitamente agli elementi di riscaldamento PTC di lunga durata e collaudati nel settore industriale nella versione 15/25 W, garantiscono un’elevata efficienza e una rapida fornitura di calore. Dotato di punta saldante ERSADUR a punta di matita (per il modello 0172BD) e ripiano (per il modello 0A18).

Il prezzo sicuramente al di sopra rispetto ad altri modelli a stilo, è giustificato dalla garanzia di un azienda con esperienza pluridecennale nel settore dei saldatori a stagno e dalla qualità del risultato del lavoro.

I saldatori a stilo oltre ad essere acquistati come pezzo unico, possono essere acquistati in pratici kit completi, con tutto ciò che serve per cominciare a saldare.

E’ il caso del kit 17 in 1 della Gunlun che con un costo assolutamente a portata di tutti, vi offre un saldatore da 220 V 60 W, pompa dissaldante, 5 punte saldanti multiple, filo di saldatura, supporto per saldatore con spugna di pulizia, pinzetta di saldatura, taglierino per filo, 2 pezzi di cavo elettrico, con comodo borsello per il trasporto in poliuretano.

La tecnologia ceramica riscaldata fa riscaldare il saldatore 60w molto rapidamente, mantenendo la temperatura stabile e abbassando il consumo di energia, il materiale resistente al calore e il tubo d’acciaio con quattro fori di ventilazione sul corpo del ferro saldante aiutano a raffreddarlo velocemente.

Il supporto per saldatore portatile con spugna di pulizia, ospita il saldatore per garantire sicurezza e praticità. È più sicuro di qualsiasi altro supporto di saldatura sottile, comodo strumento per evitare che l’utilizzatore si bruci.

Uno strumento per saldare ampiamente utilizzato per circuiti stampati, riparazioni di elettrodomestici, hobbistica, fai da te, per la casa, saldatura di gioielli ecc. Facilmente trasportabile ovunque e offre tutti gli attrezzi che corrispondono alle vostre esigenze di saldatura nella pratica borsa per il trasporto.

Ha una robusta struttura metallica e la pompa dissaldante è un tubo a vuoto ad alta pressione con telaio in alluminio, che consente un facile utilizzo con una sola mano, ideale per rimuovere lo stagno attraverso i giunti di saldatura. La pistola di saldatura professionale Superior ha 6 diverse punte di ricambio, design resistente al calore e agli impatti.

Un prodotto semplice, di facile utilizzo, completo e soprattutto in una fascia di prezzo alla portata di tutti.

SALDATRICE A STAGNO MKC WS-937

Vista la base di partenza, vorrete sicuramente conoscere qualche prodotto più completo, versatile, che magari farebbe proprio un bel figurone sul vostro bel banco da lavoro, con un occhio di riguardo alle vostre tasche. Penserete che non esiste nulla del genere?

Ecco a voi un paio di STAZIONI PER SALDATURA A STAGNO, che rientrano perfettamente nella descrizione appena letta.

Parliamo della MKC WS-937 una stazione saldante digitale, che permetterà di eseguire saldature in un range di temperatura tra i 150 °C ed i 450 °C, con una potenza di 50W. La regolazione della temperatura è gestita attraverso il pannello frontale, tramite un tasto + e – accanto al grande display che oltre a mostrare la temperatura impostata e quella effettiva raggiunta, offre altre funzioni e informazioni utili in tempo reale.

La fase di riscaldamento richiede solo pochi secondi e il saldatore a stilo è leggero e facilmente manovrabile, consentendo saldature di precisione. La base è di ottima fattura e appare molto robusta, con un comodo alloggio per il saldatore, con una spugnetta per la pulizia del ferro e nonostante il peso di soli 1,5 Kg, riesce a rimanere fissa durante le manovre di lavoro.

La sensazione che offre questo articolo, adatto ad amanti del fai da te, ma anche a semi professionisti, è quello di avere tra le mani un prodotto di alta qualità ad un prezzo del tutto in linea col prodotto nel suo insieme. Il display manca di retro illuminazione, ma se riuscite a non lavorare al buio è una mancanza che può essere non notata. un buon compromesso quindi tra qualità e prezzo.

* STAZIONE SALDANTE LAFAYETTE SDD-9

Introducendo una seconda stazione per saldature a stagno, vi parliamo del marchio Lafayette, società che suona francese per il suo nome, ma che trova le sue origini negli Stati Uniti, nata da tre uomini d’affari che unirono le loro risorse, per creare questa azienda negli anni ’50. Da allora la società si è evoluta e specializzata nella costruzione di prodotti di qualità professionale, restando sempre a disposizione di chi professionista non è, ma coltiva comunque la passione per il fai da te.

Uno dei prodotti in questione è la stazione per saldature a stagno SDD-9 della suddetta Lafayette, stazione saldante con ampio display, anche in questo caso non retro illuminato (ma pare che la differenza col modello a retro illuminazione sia nulla), con controllo immediato della temperatura attraverso un pannello frontale posto sotto il display, che grazie ad un tasto + e – ci consente di impostare dei livelli di temperatura tra 150 C° e 450 C°, regolabili in modo più preciso e rapido in base alle esigenze. La tensione operativa è a 230V e la stilo a 24V con una potenza di 48W.

Ha un ottimo supporto nel quale riporre la stilo, con una spugnetta per la pulizia della punta saldante ed è costruita con ottimi materiale che ne fanno un prodotto solido e resistente. Il cavo molto morbido in silicone o materiale simile, permette un’ottima mobilità durante la sessione di lavoro ed è in grado di sopportare anche lunghe sessioni.

Con i suoi 30 secondi richiesti per arrivare a temperatura, la stazione saldante SDD-9 riesce a mantenere fresca la sua impugnatura e le punte intercambiabili di varie dimensioni sono facilmente reperibili e se consideriamo che stiamo parlando di un prodotto non professionale, il suo prezzo è assolutamente equo rapportato alla qualità del lavoro eseguito e del prodotto stesso.

* SALDATORE A STAGNO PER MICROSALDATURE A PISTOLA JBC 55N

Dulcis in fundo, completiamo la lista dei prodotti parlando di un prodotto JBC, società all’avanguardia tecnologica degli strumenti per le operazioni di saldatura e rilavorazione in elettronica, con oltre 80 anni di esperienza nel settore, che fonda il suo successo grazie ad innovazione, efficienza ed affidabilità con un’ampia gamma di prodotti progettati per soddisfare le richieste più esigenti dei professionisti. Il reparto ricerca e sviluppo JBC ha creato le tecnologie di saldatura più innovative. Tutti i prodotti JBC sono conformi alle normative CE e alle raccomandazioni ESD.

Questo è un articolo che vi lascerà senza parole, poiché è forse il più piccolo, versatile, potente, rapido, insomma forse il MIGLIOR SALDATORE A STAGNO tra quelli disponibili in commercio per i piccoli utenti. Stiamo parlando del ferro saldante a pistola auto alimentato 55N di JBC.

Avete capito bene, AUTO ALIMENTATO, infatti questo ferro di saldatura a pistola, dispone di una bobina nella parte posteriore ed un sistema che consente al filo di stagno di scorrere sulla punta del saldatore quando necessario, lasciando così libera la mano che normalmente tiene fermo il supporto sul durante la saldatura.

Grazie a questo sistema consente di aumentare la quantità di produzione e ridurre i costi. Indispensabile per lavori ripetitivi e in cui una “terza mano” dovrebbe tenere il componente durante la saldatura.

È possibile predisporre l’alimentazione da bobine esterne ad alta capacità, per lavori di maggiore durata e di livelli di produzione industriale. Stiamo parlando quindi di un prodotto altamente versatile, che può essere utilizzato sia dal saldatore amatoriale che cerca un prodotto di altissima qualità e che garantisca un lavoro affidabile, ma anche dalle industrie che utilizzano saldatori professionali.

A tal proposito, il 55N di JBC, oltre ad essere utilizzato come attrezzo indipendente, può essere assemblato con le stazioni saldanti componibili JBC, che sfruttano brevetti altamente tecnologici, per dare il massimo risultato ad altissimi livelli. Il 55N è regolato per l’utilizzo di un filo di saldatura di diametro da 1 mm ed è fornito con punta di saldatura a lunga durata C-20D.

Il costo di quest’ultimo articolo è sicuramente più ambizioso, anche se non impossibile, rispetto ad altri saldatori con le stesse caratteristiche, ma questo articolo può essere definito il top dei saldatori a stagno per robustezza dei materiali e soprattutto la garanzia di un nome che non necessita nessuna presentazione.

Insomma uno di quegli articoli che gli intenditori sapranno apprezzare nonostante i soldi spesi, anche se non esagerati e che comunque alla fine del lavoro e per il tempo che fa risparmiare, li vale tutti.

In conclusione, ricordate che…

Adesso che sapete proprio tutto quello che c’è da sapere sulle caratteristiche e sui modelli dei saldatori da scegliere, non dovete fare altro che decidere quale fa più figura sul vostro banco da lavoro e ovviamente qual è quello più idoneo al tipo di lavoro che dovete andare ad eseguire e ricordate sempre di adottare le misure di sicurezza previste, in modo tale da lavorare sempre nel più sicuro dei modi e se volete che le vostre saldature siano sempre perfette non dimenticate alcuni accorgimenti:

La saldatura deve essere sempre in corrispondenza del punto di contatto tra la base e il “piedino” da saldare e che la lega di stagno non venga mai sparsa su altre piste e circuiti. Ricordate di utilizzare un supporto dove riporre il ferro saldante per evitare rischi di bruciature o ustioni e pulite sempre il saldatore con una spugna bagnata o con delle apposite spugnine ruvide, spesso in dotazione con un nuovo saldatore, stilo, stazione o altro modello che sia.

La pulizia del piano di lavoro e dei componenti è sempre da curare al massimo, spesso si possono trovare residui di materiali gommosi o collosi sulle parti da saldare o sul ferro saldante, che andrebbero a compromettere la saldatura stessa. Sono comunque da evitare espedienti come carta vetrata o elementi abrasivi sul ferro, per non eliminare lo strato protettivo. Non lasciate troppo tempo la punta del saldatore sulle parti da saldare per evitare il surriscaldamento o la fusione dei componenti.

Bisogna sempre tagliare le parti in eccesso fuori dalla saldatura, ma non bisogna mai farlo troppo a ridosso della saldatura stessa.

Sembra ovvio, ma bisogna tenere a mente che le punte dei saldatori superano anche i 300 gradi di temperatura, quindi ricordate di non afferrare mai la punta o, come spesso accade, non verificare la temperatura del ferro, toccandolo, poiché a quelle temperature, non sareste abbastanza rapidi da evitarvi una grave ustione. Il ferro incandescente ha la brutta abitudine di sciogliere la pelle e restare attaccato alla carne.

Lavorate in ambienti ben aerati, quindi con presenza di finestre e assicuratevi che siano ben aperte. Le saldature generano infatti esalazioni tossiche, ragione per la quale dovreste sempre indossare anche una mascherina.

Inoltre tenete sempre a mente questi errori che vengono commessi nei casi più comuni, come punti di saldatura che formano palline e che richiedono la riesecuzione della saldatura, previa rimozione della lega già fusa sul punto con apposito aspiratore o dissaldatore. Se si verifica la formazione di un ponticello o un filo di collegamento tra due saldature, significa che è stato utilizzato troppo stagno e ovviamente la saldatura è da ripete, poiché comprometterebbe il funzionamento del congegno saldato.

Può anche succedere che lo stagno non aderisca al rame e formi delle sferette o delle porosità nella saldatura. In questi casi assicuratevi di utilizzare una lega di buona qualità, con una percentuale di stagno più alta; che il rame stesso sul quale stiamo saldando, non sia ossidato; che il saldatore sia alla temperatura giusta e che quindi non sia troppo freddo, ma soprattutto assicuriamoci di aver effettuato la saldatura solo una volta sullo stesso punto.

Potrebbe capitare inoltre che, in caso di saldature su circuiti stampati, le piazzole si stacchino. Questo problema sorge se si tiene la punta del saldatore per troppo tempo in fase di preriscaldamento. L’alta temperatura infatti causa il distacco della piazzola dalla scheda in silicio.

Ovviamente la pratica è la miglior maestra che possiate avere, poiché la saldatura richiede pazienza, mano ferma e tanta, tanta pratica. Quindi una volta acquistato il vostro primo saldatore, fatene buon uso ed imparate quest’arte al meglio.

Certi che abbiate acquisito le giuste informazioni ed i migliori consigli per le vostre esigenze di saldatura, vi lasciamo al vostro lavoro, consapevoli che ognuno di voi adesso ha con se lo strumento che più si adatta a quelle che sono le proprie esigenze. Buon lavoro ed operate sempre al meglio grazie a questi “punti saldi” che vi abbiamo fornito.

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